LDN Love Difference News #7
13-01-2005
Scuole multi-etniche: storie di (im)prevedibile
(in)successo in Kosovo e Israele BBC News riporta nel suo sito due storie differenti su un problema comune: la volontà di realizzare l’ideale di una scuola multietnica nei paesi con i maggiori problemi di identità nazionale. Il primo caso, riportato dal programma della BBC World Service's Masterpiece è quello di una scuola di confine in Kosovo, la Al Maria a Rahovec, istituita da World Vision nel 2001. È stata la prima scuola multietnica del dopoguerra e raccolse tre comunità: Albanese, Serba e Rom. Scopo della Al Maria era di riunire una collettività divisa attraverso i bambini. Tra le materie insegnate a scuola vi sono lezioni di educazione civica, in cui gli studenti apprendono la storia di tutte e tre i gruppi etnici dell’area. Dopo le prime difficoltà, l’esperimento sembrava riuscire. Tuttavia, la violenza esplosa nuovamente in Kossovo nel Marzo 2004 ha portato le famiglie dell’enclave serba di Rahovec a ritirare i propri bambini dalla scuola. Dieci mesi dopo, devono ancora ritornare. Il secondo caso è quello,
riportato da Nyer Abdou, della scuola Galil in Galilea, regione nel
nord di Israele. Fondata nel 1997, è stata la prima scuola
mista in Israele ad offrire corsi pienamente integrati, con insegnamento
sia in Ebraico che in Arabo. La società Hand-in-Hand, di cui
la scuola Galil fa parte, gestisce tre scuole: le altre si trovano
a Gerusalemme e nel villaggio arabo di Kfar Kara, in Wadi Ara. L’integrazione
è scrupolosamente attuata anche nella composizione dello staff.
La scuole deve ovviamente confrontarsi con delicatissime questioni,
ad esempio punti di vista opposti sui medesimi eventi storici. La
caratteristica del bilinguismo è cruciale per la reciproca
comprensione, all’interno della scuola: le lezioni passano regolarmente
dall’ebraico all’arabo, così come i materiali di
studio e le discussioni in classe. Insegnanti, studenti e genitori
intervistati da Nyer Abdou sembrano entusiasti. Tuttavia, al’uscita
dalla scuola “realizzeranno che il mondo è molto più
complicato”. |
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