Le imprese e l’arte
Una ricerca di Trento School of Management
Master of Art and Culture Management
Allievi: Paola Carlucci, Federica Cozzini, Silvia Greca Rita Floris, Davide Fornari, Francesca Furlanis, Lisa Guido, Giada Margheri, Francesca Romana Mastroianni, Neve Mazzoleni, Benedetta Merola, Alice Nicolini
Assistente di campo: Ivo Povinelli

INTRODUZIONE
Diversi ambiti disciplinari concordano nell’affermare che siamo entrati in un nuova epoca sociale ed economica, in cui il piano immateriale – riferito al senso – sta soppiantando quello materiale. Le diciture sono molteplici: economia del simbolico, della conoscenza, dell’immaterialità. Si è presa coscienza di quanto le sole categorie descrittive, basate su teorie economiche neoclassiche, non siano più sufficienti; sostenere che gli attori economici siano razionali e tendano spontaneamente al proprio benessere e al raggiungimento della massima utilità nelle pratiche di consumo, non trova corrispondenze nel reale.
Le persone agiscono, infatti, secondo varie spinte motivazionali che portano a non far coincidere sempre utilità e benessere. In altri casi agiscono sull’onda dell’emotività più profonda, governata da una mente tesa a superarsi. Tutto questo mette in luce l’importanza dei valori e quindi la necessità di riconsiderare l’etica dentro la riflessione economica, per quanto l’economia e la finanza non siano ancora orientate verso un’interiorizzazione più profonda dell’eticità. La ricerca di affermazione identitaria ha invaso il mercato; questo a sua volta richiede agli operatori gradi crescenti di creatività, innovazione, flessibilità per produrre nuovi beni esperienziali e incontrare le richieste dei consumatori sempre più individualisti e sofisticati. Nella dimensione simbolica dell’economia i beni non si limitano alla funzione di utilità ma assumono un compito di rappresentanza: stanno al posto delle “cose”; all’interno di questo quadro il consumatore si trova ad interpretare le offerte filtrate dalla potenza della comunicazione mediale.
La pubblicità si muove agilmente facendo un mirato uso dei diversi linguaggi espressivi: dai riferimenti espliciti ad opere d’arte, alle collaborazioni con artisti nella progettazione di nuove campagne mediatiche. Assistiamo da tempo all’emergenza di un nuovo binomio, di un nuovo piano di lettura di fatti sociali ed economici: l’arte si relaziona con l’economia.

Siamo allora spettatori di una nuova insorgenza di ibridi commerciali-artistici? L’uso economico dell’arte può definitivamente imbrigliarne il senso? Che cos’è oggi arte e dove si definisce il suo margine di senso? Qual è il suo valore? Un’altra domanda emerge spontaneamente: se l’arte e l’economia si incontrano su uno stesso percorso, quale può essere il ruolo delle aziende rispetto ai progetti artisticoculturali?
L’intervento delle aziende italiane si muove sostanzialmente in due direzioni: da un lato sono coinvolte in sponsorizzazioni occasionali nei settori più svariati, come ad esempio manifestazioni cittadine, festival musicali e progetti socio-assistenziali; dall’altro l’intervento delle aziende si trasforma seguendo l’andamento della nuova progettualità delle manifestazioni artistico-culturali.
Queste ultime cercano partner a lungo termine con i quali costruire proposte e condividere obiettivi. In tal modo la sponsorizzazione occasionale - spesso funzionale ad un ritorno d’immagine - si trasforma in una partecipazione attiva dell’azienda, la quale inizia ad avere nel suo organico uno staff specializzato in grado di valorizzare il progetto proposto. Tale tipo di condivisione progettuale promuove un nuovo modello di identità aziendale, in cui si conosce il prodotto culturale, i suoi meccanismi di scambio, di diffusione e la valutazione dei suoi potenziali benefici su una pluralità di soggetti, individui, istituzioni, gruppi sociali e comunità territoriali.
Molte aziende italiane stanno infatti esprimendo il loro carattere relazionale, la loro capacità di creare centri di innovazione e di sviluppo; si mostrano disponibili ad uno scambio paritario di competenze e di creatività in favore di uno sviluppo sostenibile e di
una trasformazione responsabile della società.


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METODI
progetti di ricerca sulle
relazioni arte-società
 METODI 2010
processi di trasformazione
 METODI 2008
METODI 2007
METODI 2006
METODI 2004
Rainbow platform
ECF, Culture Action Europe, supported by Network of European Foundations,
with the participation of
Love Difference
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