Pasticcerie Love Difference - I dolci

umami, di Hélène Abrand


 
Concept

Umami è dolce. “Il dolce è quasi universalmente riconosciuto come esperienza sensoriale di piacere” (wikipedia). Cosa c’è di più dolce del caramello, del torrone, dell’halva...
Umami significa delizioso, gustoso in giapponese. Kikuna Ikeda San nel 1908 diede questo nome al gusto che più amava e che non era stato fino a quel momento ancora definito scientificamente. Questo fu aggiunto ai quattro gusti riconosciuti nel XIX secolo da Herr Fink.
Umami è quindi il riconoscimento di un gusto diverso. Esso simbolizza per me la necessità di diversità, la differenza riconosciuta come base serena di identità.
Umami significa anche “gusto a bocca piena”, un gusto che si dice debba essere assaporato con tutta la bocca, contrariamente agli altri che si percepiscono solo in alcune sue parti.
Il sapore dell’ umami è più intenso se combinato con altri aromi, il suo effetto può essere stimolato ed accresciuto se anche gli altri sensi sono coinvolti (tatto, vista, udito). Le conchiglie raccolte sulla spiaggia danno una buona ispirazione.
Umami è come u-carmen, riguarda l’amore e la serenità, che come tutti ben sappiamo, non possono esserci senza la libertà.

Ricetta


Di cosa abbiamo bisogno:
- 500 gr di miele d’acacia o di fiori locali
- 5 cucchiaini d’aceto di xeres (o aceto di frutta - mele o anche balsamico)
- un paio di cucchiaini di formaggio fresco, burro, olio d'argan o olio di oliva
- mezzo fico d’India di stagione
- una mistura di succhi e polpa di frutta ed erbe locali come:
- horchata (bibita bianca ricavata dalle radici della chufa)
- essenza di fiori d’arancia
- timo, rosmarino, lavanda
- limoni, arance, polpa e buccia grattugiata di pompelmo
- fichi
- trito di mandorle, noci, castagne, pinoli, semi di sesamo, semi di girasole tostati e salati senza il guscio
- conchiglie vuote raccolte in spiaggia

Cosa dobbiamo fare:
Ridurre il miele in una pentola a fuoco lento, ammorbidirlo con lo xeres o l’aceto di frutta. Aggiungere il fico d’India di stagione. Aggiungere il formaggio fresco, burro, argan o olio d’oliva in funzione della morbidezza del composto. Mescolare piano ed integrare dolcemente il timo e le altre erbe tritate. Aggiungere i pezzi di frutta secca tritati.
Con il processo di caramello l’acidità dall’aceto e la frutta ammorbidiranno il composto, e la fragranza della frutta e delle erbe si esalteranno.
Il composto, giunto ad ebollizione, si trasformerà da arancione chiaro a un marrone leggermente scuro.
Rimuoverlo dal fuoco e riempire con delicatezza le conchiglie precedentemente ben pulite, quando si raffredda modellare forme armoniose e creative.
Il tempo necessario varia da 10 minuti ad un’ora in base alla creatività.












Hélène Abrand
(con due amici)


Curriculum Vitae

Hélène Abrand non è ancora un brand (marchio) e ne è lieta. Sta facendo del suo meglio per mantenersi “tutta d’un pezzo”. Difficile sapendo che è francese ma le piace la dea Kali. Ad oggi è più facilmente conosciuta come “helenet”, che deriva dalla sua attività inter(nazionale) e dal suo passato nirvanet: le è sempre piaciuto attraversare frontiere e fare scoperte. La sua compagnia, la HAC, è un crocevia di arte, business e politica, così come di musica, crescita personale ed armonia.